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TRANSIZIONE 5.0: tutto quello che c'è da sapere

È finalmente giunto il momento della Transizione 5.0.

Terminato il complesso iter normativo, il Piano Transizione 5.0, che fa capo al “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, meglio conosciuto come PNRR, è ora attivo e fruibile, e dispone di oltre 6 miliardi di euro.

C’è tempo fino al 25 dicembre 2025 per approfittare degli incentivi.

In concreto si tratta di una valida opportunità di finanziamento per progetti di innovazione e adeguamento energetico e si rivolge alle imprese con sede in Italia.

Il contributo viene erogato sotto forma di credito d’imposta, con 9 aliquote di variazione, avvenuta una certificata riduzione dei consumi energetici dal 5% per singolo processo, o dal 3% sull’intera struttura.

 

Soggetti beneficiari

Sono idonee tutte le imprese residenti nel territorio italiano e le organizzazioni con sede in Italia. Non sono ammesse invece le Imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, concordato preventivo, senza continuità aziendale, sottoposte ad altra procedura concorsuale, con sanzioni interdittive o che non rispettano norme di sicurezza e gli obblighi di versamento dei contributi.

 

Progetti agevolabili

Sono ammessi all’incentivo i progetti di innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025 e che rientrino nelle seguenti categorie:

  1. beni materiali e immateriali nuovi e strumentali all’esercizio d’impresa (si vedano gli allegati A Gazzetta Ufficiale e B Gazzetta Ufficiale);
  2. beni materiali, nuovi e strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, anche a distanza.

Escludendo le biomasse, concretamente sono idonei investimenti su impianti di produzione che sfruttano fonti di energia non fossili, come eolica, fotovoltaico, geotermica, dell'ambiente, idraulica, mareomotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina. Sono ammessi l’acquisto ed installazione di gruppi di generazione dell’energia elettrica, trasformatori e misuratori dell’energia elettrica, impianti per la produzione di energia termica (utilizzata esclusivamente come calore di processo e non cedibile a terzi), i servizi ausiliari di impianto, gli impianti per lo stoccaggio.

  1. attività di formazione legate alla transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti effettuati, e fino ad un massimo di spesa pari a 300.000 €.

 

Come si calcola

Tutti i progetti di innovazione sopracitati devono comportare complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3%, e del singolo processo interessato dall’investimento non inferiore al 5%.

Tale valore si esprime in tonnellate equivalenti di petrolio (tep), ed è determinato confrontando la stima dei consumi energetici annuali registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio del progetto di innovazione (situazione ex ante), con il calcolo dei consumi dopo l’acquisizione dei beni ammessi al contributo (situazione ex post).

 

Contributo

Secondo quanto stabilito dal decreto “Transizione 5.0”, il contributo è erogato sotto forma di credito d’imposta. Viene calcolato per annualità, a copertura di spese fino a 50.000.000 €, e beneficia dell’applicazione - per scaglioni di investimento - di aliquote incrementali rispetto al livello di risparmio energetico conseguito dal progetto di innovazione.

Seppur nel rispetto del limite massimo complessivo di spese agevolabili, sono riconosciuti fino a 10.000 euro di contributo aggiuntivo per le spese sostenute dalle PMI per l’ottenimento certificazione del risparmio energetico, e fino a 5.000 euro per le spese di certificazione contabile.

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