Come abbattere la spesa per il riscaldamento.
La spesa media annua di energia per un’abitazione è tipicamente composta per il 70% da gas/riscaldamento e per il restante 30% da energia elettrica.
Perché conviene intervenire sul sistema di riscaldamento?
Se sei proprietario di un’abitazione con riscaldamento autonomo e ti trovi in questa situazione ci sono diverse possibilità di intervento per ridurre una voce di costo che impatta in modo sensibile sull’economia familiare. Innanzitutto devi valutare se è giunto il momento di cambiare la tua caldaia, perché rotta o perché ha scarse prestazioni. Considera che una caldaia ha una vita media di 15 anni. In entrambi i casi, che tu debba cambiare la caldaia o che tu l’abbia appena sostituita, esistono inoltre soluzioni innovative che possono ridurre ulteriormente il tuo approvvigionamento energetico, grazie all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili come il sole e la biomassa. Le soluzioni proposte da Paradigma hanno il vantaggio di essere perfettamente compatibili e integrabili anche su sistemi di riscaldamento già esistenti, garantendo quindi qualità e comfort a lungo termine, unitamente al risparmio energetico e alla possibilità di accedere agli incentivi statali del Conto Termico e alle Detrazioni Fiscali.
Quindi, abbiamo capito che è importante fare un’accurata scelta quando si parla di sistema di riscaldamento perché il costo iniziale richiesto da prodotti performanti e da un’installazione professionale, che potrebbe sembrare a prima vista impegnativo, viene rapidamente ripagato dal risparmio in bolletta, oltre che dalle forme di incentivazione previste per legge.
Perché è opportuno valutare l’approvvigionamento da fonti rinnovabili?
Tra le considerazioni che vanno fatte in fase di scelta del sistema di riscaldamento, c’è il prezzo della materia prima. I prezzi delle fonti fossili sono in continua crescita ed è prevedibile che questo trend si manterrà anche per il futuro. Si prevede che al 2020 il prezzo del gas sarà il 60% in più rispetto al 2012, mentre quello del gasolio per l’80% in più (dati ANICA).
Tra le fonti rinnovabili, è ovviamente il sole quella il cui costo al kWh è nullo, essendo l’energia solare disponibile per tutti gratuitamente. Se si volesse invece considerare un sistema di riscaldamento alimentato a biomassa, il prezzo di legna e pellet sono comunque più economici e stabili di quelli di metano, gasolio e gpl, come riportato nell'allegato sotto "Costo materie prime".
Quali sono le forme di incentivi disponibili?
CONTO TERMICO 2.0
Il Decreto 16 febbraio 2016, più noto come Nuovo Conto Termico 2016, prevede un’agevolazione per tutti gli interventi di efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili in edifici esistenti di qualsiasi categoria catastale. Il contributo economico previsto dal decreto è accreditato direttamente sul conto corrente dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Per importi fino a 5.000 € l’incentivo è erogato in un’unica rata.
I beneficiari sono Pubbliche Amministrazioni, imprese e privati che potranno accedere a fondi per 900 milioni di euro annui, di cui 200 destinati alla PA.
Con il nuovo Conto Termico è possibile riqualificare i propri edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta. Inoltre, il nuovo CT consente alle PA di esercitare il loro ruolo esemplare previsto dalle direttive sull’efficienza energetica e contribuisce a costruire un “Paese più efficiente”.
DETRAZIONI FISCALI
Sono due le tipologie di Detrazioni disponibili:
Ristrutturazioni Edilizie: sono tutti quegli interventi fatti che hanno come obiettivo la riqualificazione, il miglioramento e l’adeguamento dell’immobile ad uso residenziale, sia esso una abitazione singola che un condominio.
I lavori che possono beneficiare di questa detrazione fiscale sono diversi, come ad esempio la manutenzione straordinaria svolta su singole unità immobiliari, la manutenzione ordinaria svolta su parti comuni di edifici condominiali e, tra altri interventi, anche quelli finalizzati al risparmio energetico.
È possibile detrarre dall’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) una parte degli oneri sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali situati nel territorio dello Stato. La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi. La legge di bilancio 2017 (legge n. 232 dell’11 dicembre 2016) ha prorogato al 31 dicembre 2017 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%), confermando il limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Dal 01 gennaio 2018 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro per unità immobiliare.
Risparmio energetico: l’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In particolare, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute per:
- la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
- il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre, comprensive di infissi);
- l’installazione di pannelli solari;
- la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
Come noto la detrazione fiscale per questi tipi di interventi è stata varata nel 2007 e con successivi strumenti normativi ripetutamente prorogata. Anche per il 2017 gli incentivi sono stati prorogati al 31 dicembre 2017 al 65%.